Carmine Genua
Scultore

Il 1° gennaio 1851 nasceva in Frigento (AV) Carmine Genua, nobile figura di artista e scultore di alta levatura, apprezzato dall’èlite romana e nazionale, ebbe frequenti ed intensi rapporti con tanti protagonisti dell’ambiente politico, culturale ed economico romano, legati all’artista anche in qualità di committenti, consapevoli delle grandi qualità di Carmine Genua.

Vicinissimo alla famiglia reale, in modo particolare ad Umberto I secondo Re d’Italia ed a Margherita di Savoia, prima regina d’Italia.

Frequentatore costante del salotto culturale romano voluto dalla Regina Margherita, sovente ospite dei ricevimenti ufficiali, confidente personale e “Scultore di Casa Savoia”.

Specializzato in opere dal carattere ufficiale e commemorativo nonché sepolcrale.

I suoi soggetti scultorei furono soprattutto glorie italiane, eroi del Risorgimento e politici dell’Italia post unitaria che realizzava secondo un modello di classicismo purista fissato dal Tenerari nella prima metà dell’800.

Nel 1880 è già titolare di un proprio atelier di scultura in Via del Quirinale n. 30.

Nel 1881 partecipa alla Esposizione di Belle Arti in Milano con quattro opere in gesso.

Nel 1883 è presente all’Esposizione di Belle Arti in Roma con altre quattro sculture in gesso.

Nel 1886 viene nominato da Re Umberto I, su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione, Cavaliere del Regno d’Italia.

Le sue opere, realizzate in marmo statuario, fusioni in bronzo o gesso, sono conservate nei palazzi e nei luoghi pubblici e privati più importanti d’Italia: il Castello Savoia di Racconigi, il Museo di Capodimonte, i giardini del Gianicolo, il Ministero degli Affari Esteri, il Palazzo della Consulta dove sono conservati due ritratti scultorei del Re Umberto e della Regina Margherita, il Senato della Repubblica, nel salone Garibaldi, è presente il busto in marmo dell’eroe dei due mondi realizzato da Carmine Genua.

Per la Camera dei Deputati eseguì i busti di Ruggiero Bonghi e di Pasquale Stanislao Mancini. Presso il Panteon nel cimitero di Russi (Ra) è conservato il busto di Alfredo Baccarini, presso la sede della Provincia di Potenza è custodito il ritratto scultoreo di Giacinto Albini (mazziniano di Lucania), nel giardino del Convitto Nazionale di Avellino è conservato il Busto in bronzo di F. De Sanctis , nell’ufficio del sindaco di Tivoli è conservato il ritratto scultoreo di un sindaco di Tivoli. Diverse opere sono presso le cappelle funerarie nel cimitero monumentale del Verano, dove sono sepolte le spoglie di Carmine Genua.

Il 12 aprile 1924, in occasione della sua scomparsa, Il Corriere Romano così lo ricordava: “…Nobilissima figura di artista, di galantuomo e di patriota, Carmine Genua era circondato dalle più vive e meritate simpatie, da antiche e provate amicizie. In quest’ora di profondo dolore per la sua scomparsa non sapremmo raccogliere dati intorno alla sua varia, multiforme, pregevolissima produzione artistica… La stessa sincerità che era stata la caratteristica fondamentale del suo lavoro, era anche stata la norma costante della sua vita, spesa tutta per l’arte sua, per la sua famiglia… piangiamo la scomparsa dell’amico buono, del coscienzioso artista, di cui vivrà in noi imperituro il ricordo affettuoso e dolce.”

Il Comune di Frigento, nello scorso mese di ottobre, in perfetta sintonia con i propri obiettivi di mandato, finalizzati a sostenere il processo di crescita culturale della comunità anche attraverso interventi mirati alla valorizzazione di dotazioni artistiche connesse con il nostro territorio, ha acquisito un corpus di “gessi” realizzati dal nostro illustre concittadino.

I “busti ritrovati”, grazie ad una ricognizione finalizzata a redigere l’inventario dei beni ancora presenti presso l’atelier dell’artista sito alla Salita del Grillo, Rione Monti, Roma, sono in numero di dodici, sette più grandi e cinque in scala ridotta, in ottimo stato di conservazione, con lievi scheggiature e patina, classica condizione di vita vissuta.

Essi rappresentano personaggi importanti della storia italiana:, la Regina Margherita, Giuseppe Verdi, Giuseppe Garibaldi, Papa Pio X, Giosuè Carducci, Franz Liszt, Giuseppe Mazzini, Vittorio Emanuele III, oltre a due membri della famiglia dello scultore: la moglie ed il terzogenito;

La mostra, che potremmo definire “galleria di uomini illustri” è un omaggio all’artista e mira a ricostruire le prestigiose relazioni che egli ebbe con i più grandi esponenti del panorama culturale e politico della sua epoca, ma soprattutto a realizzare/ripristinare, compiutamente, il collegamento tra l’illustre cittadino e la sua terra di origine, dando alle opere, destinate all’oblio, un nuovo e più consono luogo di vita.

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